Recensioni

Davide Biffi

Dottorando presso la Scuola di Dottorato in Antropologia Culturale e Sociale (DACS) dell'Università "Bicocca" di Milano

Giuseppe Faso, Sergio Bontempelli, Accogliere rifugiati e richiedenti asilo - Manuale dell’operatore critico, Firenze, Briciole CESVOT, 2017, pp. 155

“Accogliere rifugiati e richiedenti asilo - Manuale dell’operatore critico” scritto da Giuseppe Faso e Sergio Bontempelli è un testo che mancava.

Dal 2011 in poi si sono moltiplicate le richerche, gli studi di caso, i corsi e i dis-scorsi sul fenomeno dei richiedenti asilo e rifugiati e sulla loro accoglienza. Sono aumentati considerevolmente i progetti di accoglienza e quindi le possibilità di lavoro nel settore. Non si può dire che la formazione dei lavoratori del settore e la loro riflessione critica pubblica sia andata alla stessa velocità dell’aumento dei progetti di accoglienza, anzi.

Faso e Bontempelli, lo dicono nella premessa, scrivono questo manuale come esito di un percorso. Percorso che non è finito ma è in divenire, come la fase migratoria che stiamo attraversando. L’Associazione Diritti e Frontiere e l’Associazione Straniamenti di cui loro sono membri e animatori sono due riferimenti importanti per chi si occupa di diritto d’asilo e migrazioni e questo lavoro arriva da quelle esperienze.

Faso e Bontempelli fanno ciò che spesso chi lavora “in prima linea” non riesce a fare: si fermano, pensano, dialogano, osservano, maturano proposte, le scrivono e restituiscono alla “comunità” questo lavoro.

Scrivono e danno voce a chi non riesce a farlo, in primis gli accolti ma si badi bene, anche e soprattutto a chi lavora nel sistema, ai cosiddetti “operatori dell’accoglienza”, termine quanto mai polisemico. Scrivono quindi questo testo per l’operatore critico. Per quanti “dentro al sistema” credono non solo che sia giusto dare accoglienza a chi arriva nel nostro paese ma si domandano se "questa" accoglienza sia l’unica possibile, sia la migliore o se ne esistano altre e se le prassi che ognuno adotta nella sua professione sia le migliori.

Non è un testo scritto solo "per": chi scrive sa bene cosa significa “stare dentro” tutti i giorni. È un libro che coniuga riflessione teorica di alto livello a riflessione sulle prassi quotidiane.

È un testo adatto a tutti: a chi si approccia per la prima volta al tema vengono fornite le indicazioni di base per farsi strada nell’intricato sistema dell’asilo e dell’accoglienza. Inoltrandosi nella lettura dei capitoli che compognono il testo aumenta la complessità perchè, come dicono gli autori, la complessità è parte necessaria dell’implementazione delle forme di accoglienza e bisogna farci i conti con essa. Ogni capitolo offre al lettore l’immersione in problematiche vive e quotidiane dell’accoglienza praticata e della relazione con gli accolti, il vero cuore del manuale.

È un testo per certi versi consolatorio: sicuramente gli operatori che lo leggeranno si sentiranno meno soli e sapranno che là fuori c’è qualcuno che pensa e vive le stesse situazioni.

Leggete l’indice e la bibliografia se non siete convinti di investire il tempo nella lettura. I titoli dei capitoli e dei paragrafi sono un programma di riflessione e azione di sovversione radicale di alcuni meccanismi e atteggiamenti oliati dell’accoglienza e ci mettono in crisi: “deistituzionalizzare”, “accoglienza non sorveglianza”, “l’infantilizzazione dei richiedenti asilo”, ”per un’ecologia delle relazioni”, solo per citarne alcuni. La bibliografia è una summa di riferimenti classici e contemporanei della rilfessione critica sulla gestione dei fenomeni migratori e non solo.

Il termine manuale può essere frainteso: in questo libro non troverete ricette precofenzionate e gli autori ce lo dicono sin dall’inizio. Non troveremo procedure da applicare pedissequamente per ottenere un risultato sperato. Questo manuale è uno strumento.

Attraverso la lettura di queste pagine potremo riflettere e decostruire il lavoro quotidiano dell’operatore dell’accoglienza per ricorstruirlo in un ottica differente che mira ad essere migliore per noi operatori in primis e per gli accolti.